LA DONGA
LA DONGA
Valle dell’Omo, nel sud dell’Etiopia, è popolata da diverse tribù dedite all’agricoltura e alla pastorizia. Una di queste, i Surma, sulle alture a ovest del corso inferiore dell’Omo River, hanno vissuto in quasi totale isolamento, sino a pochi anni or sono non esistevano nemmeno piste sterrate percorribili, le ostilità con le tribù limitrofe rendeva l’area poco sicura Il momento rituale più importante dell’anno per i Surma è rappresentato dalla Donga che si celebra in concomitanza con la fine della stagione delle piogge. Si tratta di una lotta a colpi di bastoni dalla punta arrotondata che misurano due metri di lunghezza, Ad affrontarsi i giovani più forti dei villaggi che attraverso la Donga dimostrano forza, abilità, destrezza, velocità, astuzia e coraggio di fronte alla comunità difendendo l’onore individuale, quello del gruppo e la loro virilità. Tutto ciò consente al vincitore di acquisire prestigio sociale oltre al privilegio di poter scegliere la donna che gli andrà in moglie.
La giornata scorre tra estasi e fibrillazione fino al pomeriggio quando inizia ad arrivare la gente dai villaggi vicini e si riunisce nel luogo adibito alla celebrazione della Donga, in cerchio, attorno ai duellanti.
Mentre raggiungono l’area di duello, i giovani si decorano a vicenda il corpo con del caolino. Si tratta di una body art assai sofisticata dal punto di vista grafico, con lo scopo di mostrare bellezza e virilità.
I duelli sono a eliminazione diretta e man mano che diminuiscono i contendenti aumenta l’isteria tra gli spettatori. Come nel calcio nostrano, spesso scoppiano risse fomentate dalla birra locale e da vecchi rancori. Le regole d’ingaggio sono poche: perdere un occhio o un pezzo di cuoio capelluto è ok; essenzialmente non si deve uccidere l’avversario.
Ognuno dei partecipanti cerca e sceglie con lo sguardo tra le tribù vicine il suo primo avversario. Alcuni di loro, se si trovano a dover affrontare un rivale troppo forte, si tirano indietro e abbandonano la Donga inginocchiandosi di fronte a lui in segno di resa e sottomissione, altrimenti la battaglia prosegue fino a quando uno dei due capitola definitivamente. In entrambi i casi, il capo del villaggio del giovane vincitore spara in aria un colpo di kalashnikov per decretare la vittoria.
Mano a mano che passano le ore, la Donga cresce di intensità con un numero sempre maggiore di partecipanti che si uniscono alla lotta. Alla fine della celebrazione il vincitore sarà uno solo, colui che ha sconfitto più avversari, e verrà portato sulle spalle degli amici di fronte alle ragazze in età da marito perché possa scegliere la sua consorte.